"Sto bene e sono sveglio..."

Ha scelto la leva dell'ironia Johann Schneider-Ammann per aprire la conferenza stampa indetta martedì mattina a Berna dopo l'annuncio del suo addio al Consiglio federale.

"Sto bene e sono sveglio..." ha detto il ministro, con riferimento a recenti speculazioni, veicolate dalla stampa, sulle sue presunte condizioni di stanchezza fisica. Ha quindi precisato che avrà davanti a sé ancora tre mesi di intenso lavoro e di aver deciso di annunciare le sue dimissioni martedì mattina anziché venerdì prossimo (giorno di seduta settimanale del Governo), per evitare "bugie" che si sarebbero altrimenti diffuse per il resto della settimana.

"È un buon momento per ritirarsi"

Il PLR, ha affermato, gli aveva chiesto di restare in funzione ancora per qualche mese. Secondo il ministro, però, era preferibile lasciare il campo libero adesso. È il buon momento per ritirarsi, ha aggiunto, sostenendo che la Svizzera si trova ora in una posizione di forza, senza praticamente disoccupazione. Il paese, ha tuttavia osservato, ha davanti a sé la sfida della digitalizzazione, della quale si sottostimano ancora in larga misura le implicazioni.

Il consigliere federale si è quindi soffermato su momenti salienti della sua attività all'Esecutivo, citando anzitutto la crisi prodotta dall'abolizione della soglia minima di cambio fra franco ed euro: un momento difficilissimo per tutta l'economia, ha sottolineato.

"Voglio essere un nonno attivo"

Rievocando la campagna che portò al suo ingresso in Governo, il liberale-radicale ha detto che non fu facile per lui accettare la candidatura del suo partito: "Amavo l'attività nella mia impresa e fu difficile lasciarla". A incoraggiarlo intervennero però i figli, dicendogli "Papà, se vuoi lanciarti in politica, noi possiamo riprendere l'azienda". Tempi ormai remoti. Adesso "voglio essere un nonno attivo", ha dichiarato il ministro dimissionario.

ARi

Dalla TV

25.09.2018: Intervista a Schneider Ammann

RSI LA 1: dimissioni di Johann Schneider-Ammann, la conferenza stampa