Johann N. Schneider-Ammann lascerà l’Esecutivo federale. Le sue dimissioni sono state annunciate martedì dal presidente del Consiglio nazionale Dominique De Buman. "È stato un onore - recita una nota del ministro letta da De Buman all'assemblea - Ringrazio l'intero Consiglio federale per la lealtà". Le dimissioni saranno effettive a fine anno. Una decisione che giunge quasi immediatamente dopo la vittoria ottenuta nel fine settimana in relazione alle due iniziative agricole.
L'elezione del suo successore è prevista il 5 dicembre.
Lo scorso aprile Schneider-Ammann aveva anticipato che quella in corso sarebbe stata la sua ultima legislatura in Consiglio federale. Da tempo si parlava di una certa stanchezza del ministro, giustificata dai suoi portavoce con i numerosi impegni.
Dalla Radio
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Dimissioni Johann Schneider-Ammann - La diretta da Berna
RSI Info 25.09.2018, 11:46
Dimissioni Johann Schneider-Ammann - Il servizio di Mattia Serena
RSI Info 25.09.2018, 11:47
RG 12.30 del 25.09.18 - L'analisi di Mattia Serena, in collegamento da Berna con Gabriele Bohrer
RSI Info 25.09.2018, 16:03
RG 12.30 del 25.09.18 - La scheda su Johann Schneider-Ammann di Mattia Serena
RSI Info 25.09.2018, 15:44
RG 12.30 del 25.09.18 - La cronaca con Elisa Raggi in collegamento da Berna con Gabriele Bohrer
RSI Info 25.09.2018, 16:04
RG 12.30 del 25.09.18 - Le manovre per la successione: l'analisi di Roberto Porta, in studio con Gabriele Bohrer
RSI Info 25.09.2018, 16:14
Un imprenditore pronto al dialogo
Nato il 18 febbraio 1952 a Sumiswald (BE), laureato in elettronica al Politecnico di Zurigo (1977) e titolare di un master in gestione d’impresa a Parigi, Schneider-Ammann iniziò la sua carriera politica nazionale nel 1999, con l'elezione alla Camera del popolo nei ranghi del Partito liberale radicale (PLR).
Il 22 settembre 2010, a 58 anni, venne eletto in Consiglio federale con 144 voti, succedendo a Hans Rudolf Merz, anche lui del PLR. Fu così preferito alla collega Karin Keller-Sutter (PLR/SG) poiché la sinistra lo riteneva un imprenditore pronto al dialogo in un’epoca di grave crisi finanziaria. Presidente del consiglio d’amministrazione del gruppo Ammann e vicepresidente di Economiesuisse, non aveva esitato a criticare i bonus miliardari nel settore bancario.
Assunse da subito le redini del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca. Una poltrona legata alla gestione di diversi dossier insidiosi e anche di qualche impegnativa sorpresa.
Le sfide
Tra le sfide che insieme al Governo ha dovuto affrontare, spicca l’esito del voto del 9 febbraio 2014 sull’iniziativa contro l’immigrazione di massa dell’UDC. Come ministro della formazione e della ricerca ha dovuto gestire e lavorare duramente per il rientro sia nel programma di ricerca Orizzonte 2020 che, in parte, in quello di mobilità studentesca dell’Unione europea Erasmus, dopo che la Svizzera venne esclusa come conseguenza del voto del 9 febbraio.
Venne anche chiamato a prendere posizione il 15 gennaio 2015 quando, come un fulmine a ciel sereno, la Banca nazionale svizzera decise di abbandonare il tasso di cambio minimo franco-euro. Schneider-Ammann chiarì però che non ci sarebbero stati pacchetti di aiuto statali per le aziende messe in difficoltà dal franco forte.
I trionfi
In un periodo economicamente difficile, Schneider-Ammann è però riuscito a portare a casa qualche successo. Tra quelli più importanti: l’accordo di libero scambio con la Cina. In generale il ministro sostiene una politica di apertura ai mercati . Una posizione che non tutti condividono, come dimostrano le resistenze e critiche da parte dei contadini, scesi in piazza ancora recentemente per le trattative di libero scambio con i paesi dell'America latina aderenti al Mercosur, ovvero Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.
Un ministro elvetico conosciuto a livello internazionale
In generale la sua immagine pubblica non ha mai brillato. In un sondaggio del “Tages-Anzeiger” del 2018 è risultato essere il consigliere federale meno apprezzato.
Ad essere spesso criticata, la sua capacità di comunicazione. È però riuscito a conquistare i social, anche se forse non nel modo in cui avrebbe voluto: il suo discorso sull’importanza della risata in occasione della Giornata del malato ha infatti fatto il giro del mondo, diventando argomento di discussione soprattutto in alcuni programmi satirici francesi.
Giornata del malato - L'allocuzione di Johann Schneider-Ammann
RSI Info 08.03.2016, 12:30
Schneider-Ammann alla Casa Bianca per una riunione poco dopo la pubblicazione del video in occasione della giornata del malato
In seguito, il ministro, allora presidente della Confederazione, aveva raccontato a “
24heures” e “
Tribune de Genève” di essersi recato alla Casa Bianca con altri capi di Stato poche settimane dopo quel video per una riunione con Barack Obama sulla sicurezza nucleare. Quando era il suo turno di salutare l'allora presidente statunitense, questi gli disse: “Lei, io la conosco!” E Schneider-Ammann rispose: “La conosco anche io, signor presidente...”.
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