Crescono i "no" alle due iniziative, mentre si consolidano i consensi per la legge sottoposta a referendum. Ecco gli orientamenti dell’elettorato in base al 2° sondaggio SSR sulle votazioni del prossimo 25 novembre. L'indagine, effettuata all'inizio del mese dall’istituto demoscopico gfs.bern, mostra, in buona sostanza, un aumento delle intenzioni di voto che sono in linea con le raccomandazioni di Governo e Parlamento.
Forte perdita di consensi per il primo oggetto in votazione
Veniamo così all’esame in dettaglio dei risultati.
L’iniziativa “Per vacche con le corna”, fra opinioni apertamente positive e piuttosto positive, mantiene ancora di misura una maggioranza di consensi a livello nazionale. Il fronte dei contrari si è però nettamente esteso rispetto agli esiti del primo sondaggio elaborato in ottobre. I dissensi avanzano in tutte le regioni linguistiche e segnatamente in Romandia. Soltanto nella Svizzera italiana l’iniziativa beneficia ancora di una solida prevalenza di pareri di segno favorevole.
Nella Svizzera italiana, netta avanzata dei pareri contrari all'iniziativa
Per il secondo oggetto sottoposto agli elettori,
l’iniziativa “Per l’autodeterminazione”, le intenzioni di voto si collocano sempre più nettamente nell’area del “no”. A sostenere il testo promosso dall’UDC è nell’insieme solo il 37% degli interpellati. Le opinioni di segno contrario, per rapporto al precedente sondaggio, risultano in crescita di 6 punti percentuali. Sul piano regionale, proprio nella Svizzera italiana si rileva il più consistente aumento dei pareri negativi. Solo un mese fa, invece, si constatava una lieve maggioranza a favore del testo. Tornando al dato nazionale, le tendenze fin qui registrate fanno ormai preconizzare una probabile bocciatura dell’iniziativa.
Consensi che si consolidano a livello nazionale
Per contro si delinea un "sì" alla
base legale per la sorveglianza degli assicurati. I sostegni alla revisione di legge, che si attestano ora al 59%, risultano lievemente aumentati rispetto al dato dello scorso mese. Sul piano delle regioni linguistiche il discorso si fa però più articolato: le opinioni contrarie, infatti, perdono terreno nella Svizzera tedesca ma risultano ora più diffuse in Romandia e soprattutto nella Svizzera italiana, dove, comunque, si riscontra sempre una solida maggioranza di interpellati a favore. Il testo, considerato anche un avanzato stadio di formazione delle opinioni, sembra quindi avviato a superare lo scoglio del referendum.
Anche questo secondo sondaggio è stato realizzato attraverso interviste telefoniche e sulla scorta delle opinioni raccolte online sui portali d'informazione della SSR: una modalità di partecipazione volta, segnatamente, a potenziare la portata del campionamento nella Svizzera italiana e in quella di lingua francese. L'indagine, elaborata sulla base dei pareri espressi da quasi 3'700 aventi diritto al voto, presenta un margine d'incertezza statistica del 2,7%.
Alex Ricordi