"Sarà un massacro": Pro Natura reagisce così al piano della Confederazione per ridurre drasticamente il numero di lupi in Svizzera. Secondo una bozza della nuova ordinanza sulla caccia - anticipata martedì dal Blick e che potrebbe entrare in vigore già in dicembre - l'Ufficio federale dell'ambiente vuole permettere abbattimenti preventivi anche di interi branchi, per evitare danni o pericoli futuri e prima, quindi, che si verifichino predazioni di bestiame.
Il brusco cambio di strategia nella gestione di questo animale - che per altro va in senso contrario a quanto il popolo aveva deciso bocciando la legge sulla caccia nel settembre del 2020 - è stato confermato dallo stesso UFAM a SRF. In una nota scritta si legge che "l'obiettivo è mantenere la popolazione di lupi entro certi limiti e garantire che conservino la naturale timidezza. Così da limitare il più possibile gli attacchi agli animali da allevamento."
Il consigliere federale Albert Rösti da inizio anno guida il DATEC
La linea di Rösti
Mentre coloro che vivono nelle zone di montagna e combattono la presenza del predatore si rallegrano, le associazioni ambientaliste temono l'eliminazione di due terzi degli esemplari e sperano in un ripensamento. Sara Wehrli di Pro Natura riconosce che il numero di lupi (oggi quasi 300 in Svizzera suddivisi in una trentina di branchi) è cresciuto di molto negli ultimi anni, ma afferma che Berna si spinge troppo oltre. Stando alla nuova ordinanza nelle Alpi orientali per esempio verrebbe tollerata la presenza unicamente di tre branchi. Mentre oggi, solo nel canton Grigioni, se ne contano dodici.
Wehrli legge il cambiamento di rotta come la conseguenza dell'arrivo alla testa del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni di Albert Rösti. Quando a guidare il DATEC era Simonetta Sommaruga, che ha preceduto il democentrista, l'accento veniva messo in modo particolare sulla protezione delle greggi.
Predazioni calate in Vallese e Grigioni nei primi mesi dell'anno
Protezione delle greggi che sembra per altro aver dato i suoi frutti, visto che nonostante l'aumento del numero dei predatori in Vallese e nei Grigioni, i due cantoni più colpiti, le predazioni sono diminuite nella prima metà dell'anno rispettivamente del 55 e dell'80%.
In generale per il lupo tira brutta aria: in una presa di posizione diffusa lunedì, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lasciato presagire che anche a livello dell'UE potrebbe vedere allentato lo statuto di specie protetta.
Lupo: anche l'UE pensa a nuove leggi
Telegiornale 06.09.2023, 12:30