Pensionamento a 60 anni, adeguamento salariale e contratto collettivo senza ritocchi svantaggiosi per il personale: sono le principali rivendicazioni degli oltre 18'000 edili scesi in piazza sabato a Zurigo su invito dei sindacati Unia e Syna.
In 18'000
La Società degli impresari costruttori ha lanciato un vero e proprio attacco frontale, sostengono le organizzazioni di categoria, esigendo la riduzione degli stipendi, termine di rescissione più corti, settimana di 50 ore e, ciò che invece il padronato smentisce, quiescenza a 62 anni.
Riuniti a Zurigo
Esattamente il contrario di ciò che chiedono i lavoratori, pronti perciò a ricorrere anche all'arma dello sciopero, tanto più che, a loro dire, il settore non è per nulla in crisi.
RG 18.30 del 23.06.18; la corrispondenza di Gianluca Olgiati
RSI Info 23.06.2018, 21:12
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Le reazioni dal Ticino
Un migliaio di persone sono partite dal Ticino con un treno speciale per raggiungere la manifestazione. Dario Cadenazzi, responsabile del settore edile ticinese di Unia, ai microfoni della RSI parla di due lotte fondamentali, una sul contratto nazionale per arginare la spinta alla flessibilità e una per difendere le condizioni di pensionamento. Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della SIC, smentisce però un possibile dilazionamento dell'età necessaria per ricevere l'AVS.
CSI 18.00 del 23.06.18; il servizio di Christian Gilardoni
RSI Info 23.06.2018, 21:13
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ATS/dg/eb