Unia e Syna sono tornati a chiedere la pensione a 60 anni e un aumento salariale "decente" per chi lavora nel settore delle costruzioni, il cui contratto collettivo scadrà a fine 2018.
Il fatturato del ramo è progredito del 30% e con meno personale, hanno sottolineato venerdì i due sindacati, facendo pure notare che in tal modo la pressione sui cantieri è enormemente aumentata. È quindi chiaro che gli operai hanno bisogno e meritano una convenzione che offra maggiore protezione. Si tratta, soprattutto, di limitare l'impiego temporaneo, la cui quota in un anno è aumentata del 20% fra gli ultracinquantenni, offrendo a costoro più garanzie. Una grande manifestazione è prevista per sabato a Zurigo.
RG 18.30 del 22.06.2018 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi sulle richieste sindacali
RSI Info 22.06.2018, 20:30
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"Il prepensionamento è un ostacolo da superare"
Gli impresari sono di parere opposto, le posizioni sono molto distanti. "Non possiamo più andare avanti così e non abbiamo ancora raggiunto un accordo", replica ai microfoni del Radiogiornale Gian-Luca Lardi, presidente della SSIC. "Il prepensionamento è un ostacolo da superare, bisogna lasciare le posizioni ideologiche e trovare soluzioni pragmatiche", sostengono gli impresari costruttori, che negano di voler chiedere nel nuovo contratto un aumento delle ore di lavoro. La richiesta è piuttosto quella di una maggiore flessibilità.
RG 18.30 del 22.06.2018 L'intervista di Anna Maria Nunzi a Gian-Luca Lardi, presidente della Società svizzera degli impresari costruttori
RSI Info 22.06.2018, 20:30
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ATS/RG/dg/pon