L'Unione sindacale svizzera (USS) ha ribadito, lunedì, le richieste avanzate in estate, quando aveva domandato per il 2018 aumenti salariali compresi tra l'1,5 e il 2%.
Una pretesa giustificata in considerazione del miglioramento della situazione economica e del rinvigorimento del rincaro, tendenza, quest'ultima, che non muterà a breve a causa della progressione del prezzo del petrolio e di quello dei prodotti importati, nonché per via del deprezzamento del franco.
Durante i relativi negoziati s'è tenuto conto in modo insufficiente del nuovo contesto, com'è stato sottolineato in sede di conferenza stampa.
ATS/dg