La pratica, relativamente nuova, della Confederazione che consiste nel rimandare nella propria nazione d’origine gli eritrei che indicano una partenza all’estero (atto illegale in Eritrea) come motivo della loro fuga è sotto l’esame della giustizia.
Dalla messa in atto di tale misura, nel giugno scorso, la Svizzera ha proceduto a 70 rimpatri. Lo precisa la “NZZ am Sonntag”, citando un’inchiesta compiuta da una dozzina d’organizzazioni pubbliche e private. La maggior parte delle richieste formulate da difensori di persone richiedenti l’asilo sono state depositate presso il Tribunale amministrativo federale e nell’articolo si sottolinea come svariati di questi atti siano relativi a minori.
Nel suo agire la Confederazione si basa sul principio secondo il quale chi ha lasciato l’Eritrea può sfuggire alla pena detentiva se soddisfa determinate condizioni, come pagare una tassa specifica.
EnCa