Le FFS prevedono un deficit di "centinaia di milioni di franchi" per il 2021, comunque meno pesante che per l'esercizio in corso, ha detto il direttore generale Vincent Ducrot. Malgrado le cifre rosse, il prezzo dei biglietti non sarà aumentato e, grazie alle fluttuazioni naturali nell'organico, non si prevedono licenziamenti.
Quest'anno l'ex regia federale stima le perdite in "600 milioni di franchi", ha riferito il 58enne friburghese in un'intervista pubblicata sabato dai giornali del gruppo CH Media, aggiungendo che la crisi legata al coronavirus costerà alle FFS "circa due miliardi di franchi". Ci vorranno tre o quattro anni prima che l'azienda torni ai livelli precedenti la pandemia.
Ducrot promette di non trasferire le perdite sui prezzi dei biglietti: "Sarebbe inopportuno. Le FFS devono soprattutto rendere più efficiente l'esercizio ferroviario e continuare a ridurre i costi", ha affermato. Rifiuta anche l'opzione di licenziamenti, aggiungendo che "abbiamo abbastanza fluttuazioni (tra i dipendenti) per tagliare posti di lavoro dove necessario". Le FFS stanno aumentando il personale nel settore operativo, ma rallentando l'espansione di quello dell'amministrazione, ha aggiunto.
ATS/Swing