Uno studio dell’istituto di ricerche gfs.bern mostra che per una maggioranza di svizzeri (il 70%) il medico di famiglia è la persona di fiducia consultata per le questioni di salute. Seguono il proprio partner (58%) e il farmacista (33%). Le informazioni trovate su internet sono invece considerate poco attendibili.
A seconda della regione linguistica, inoltre, informazioni e interesse su virus, prevenzione e vaccinazione differiscono. I più scettici sono gli svizzeri italiani, in generale contrari a qualsiasi tipo di vincolo e/o imposizione da parte delle autorità nelle questioni di salute.
I pragmatici - in generale ben disposti nei confronti di farmaci, vaccini e misure di prevenzione – prediligono, quanto a loro, la responsabilità personale. Questo gruppo, dalla formazione medio-bassa, si trova prevalentemente in Svizzera romanda e tedesca.
Gli interventisti sono invece favorevoli all’obbligo di vaccinarsi imposto dallo Stato e appartengono perlopiù a classi sociali superiori.
A livello generale si è molto critici nei confronti delle aziende farmaceutiche, accusate di creare allarmismo (per influenze o pandemie) per favorire i propri affari.
RedMM/ats/mrj
RG 12.30 del 23.12.2014 Il servizio di Mattia Serena