Alcune organizzazioni avrebbero raccolto firme a pagamento senza mandato, esercitando in seguito pressioni sui comitati d’iniziativa affinché le acquistassero. Lo rende noto oggi la Cancelleria federale tornando sui casi di firme farlocche emersi la scorsa settimana e precisando che ha informato i comitati che si trovano attualmente nella fase di raccolta delle sottoscrizioni.
In un comunicato, la Cancelleria aggiunge di essere stata informata venerdì 6 settembre per iscritto di una denuncia penale in questo senso. “Questo comportamento commerciale può compromettere i diritti politici degli aventi diritto di voto e l’integrità del processo di raccolta”, sottolinea la Cancelleria federale. Ciò accade, ad esempio, se le firme raccolte senza mandato non vengono poi acquistate dal comitato e quindi non sono presentate. Poiché i referendum e le iniziative popolari possono essere firmati solo una volta, i firmatari li avranno in questo caso sostenuti solo in apparenza.
Nella nota viene inoltre aggiunto che la Cancelleria continuerà ad offrire ai comitati il suo sostegno nel caso in cui la loro attività di raccolta delle firme sia compromessa da simili comportamenti.
Questi abusi dovrebbero essere presi in considerazione anche nel monitoraggio capillare della raccolta di firme che il cancelliere della Confederazione, Viktor Rossi, ha annunciato ai cancellieri di Stato dei Cantoni nella loro conferenza tenutasi proprio il 6 settembre. Diversi Cantoni hanno già assicurato di voler partecipare al monitoraggio.
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