I cittadini di Unione Europea e Australia non potranno più nascondere nei forzieri delle banche svizzere i propri averi a partire dal 2018, come prevedono gli accordi sullo scambio automatico d'informazioni in ambito fiscale, approvati martedì dal Consiglio nazionale e già accettati dagli Stati in marzo.
L'intesa prevede che vengano trasmessi numero di conto, nome, indirizzo, data di nascita, numero d'identificazione fiscale nonché l'entità di capitale, interessi, dividendi, redditi di certi contratti assicurativi e della vendita di attivi finanziari. Non sarà invece fornito spontaneamente alcun dato su particolari transazioni.
Vano è quindi risultato il tentativo dell'Unione democratica di centro di rinviare l'oggetto al Consiglio federale con la richiesta che questa procedura entri in vigore solo quando altre piazze finanziarie importanti -Stati Uniti, Cina, Giappone e Singapore in testa- si saranno a loro volta adeguate. Berna rischierebbe di farsi accusare di voler frenare il processo, per dirla con il liberal-radicale Beat Walti.
ATS/dg