Un'indagine dell'Università di Neuchâtel evidenzia che la popolazione è più indulgente dei giudici nel condannare i crimini, tranne che per i casi di stupro e violenze.
Lo studio ha sottoposto gli stessi casi fittizi a dei magistrati e a un campione rappresentativo di cittadini: per i primi un pirata della strada recidivo merita in media 13,6 mesi di carcere (17,6 mesi secondo il campione di popolazione), un ex tossicomane che rapina un chiosco 16,6 mesi (34,0), un banchiere colpevole di appropriazione indebita 24,2 mesi (20,7) e un violentatore 53,7 mesi (146,1). Sebbene il valore medio delle pene sia generalmente più alto, nel primo caso il 77% del pubblico ha inflitto condanne più miti, nel secondo il 56,4% e nel terzo il 77,2%. Percentuali che in caso di stupro si riducono al 43%.
La ricerca smentisce l'idea secondo cui la giustizia sarebbe "lassista". In merito ai pochissimi profili "ultra-punitivi", (ma che fanno salire la media delle pene), si tratta di "abitanti delle grandi città con un livello di educazione basso e non interessati alla politica".
ATS/Bleff