"C'è un bisogno urgente di agire per le zone di alta montagna. La Svizzera, colpita dal ritiro dei ghiacciai, è in prima linea per le conseguenze del cambiamento climatico", ha detto Alain Berset, martedì, a Ginevra. "Siamo più coinvolti di altri", ha spiegato il consigliere federale ad alcuni giornalisti visto che, in 150 anni, la temperatura nella Confederazione è aumentata in media di 2 °C rispetto allo 0,9 °C del resto del mondo.
"Il volume totale dei ghiacciai svizzeri è diminuito del 2% in un anno e 500 sono scomparsi dall'inizio del secolo scorso, mentre i restanti 4’000 rischiano di ridursi del 90% entro il 2100", ha ricordato nel suo intervento al primo vertice delle zone di alta montagna che l'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) terrà dal 29 al 31 ottobre.
Alain Berset durante il suo intervento
"Sulla spinta verde nelle recenti elezioni federali, alcuni segnali sono stati inviati", ha affermato sottolineando però come già prima del voto, il Consiglio degli Stati non ha indugiato nell’adottare la legge sulla CO2. "È ora necessario sposare approcci a breve e a lungo termine, oltre che invitare tutte le parti interessate a mobilitarsi, dall'agricoltura, ai trasporti e all'energia. Le giovani generazioni e gli elettori ci stanno indicando la strada", ha sottolineato.
L'eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, prevista da oltre 70 paesi, compresa la Svizzera, non deve rimanere un annuncio, secondo il consigliere federale. La situazione dei ghiacciai è "impressionante", ha osservato anche il segretario generale dell'OMM Petteri Taalas.
Il cambiamento delle precipitazioni, l'aumento dei limiti di neve o lo scioglimento dei ghiacciai stanno perturbando le risorse idriche non solo per le popolazioni montane poiché queste aree le regolano anche per circa la metà della popolazione mondiale.
Clima, Berset lancia l'allarme
Telegiornale 29.10.2019, 21:00