Migliaia di scienziati sono scesi in piazza in centinaia di città sabato, in concomitanza con la Giornata della Terra per protesta. Un'iniziativa senza precedenti, che accomuna ricercatori e semplici cittadini preoccupati dai continui attacchi verso il ruolo della scienza della nostra società e dalle scelte del nuovo Governo statunitense in materia ambientale e scientifica. Una manifestazione sulla quale Silvia Piazza ha interrogato Dominique Bourg, professore alla facoltà di scienze della terra dell'Università di Losanna.
Come è nata questa iniziativa?
È partita se volete dal caso Trump, che riducendo i crediti vuole indebolire la ricerca scientifica, in particolare quelle sul clima, l'ambiente e la salute. Quella di Trump però non è la prima amministrazione che va in questa direzione. Personalmente, la prima cosa che mi ha davvero colpito è quando, nel 2012, la Carolina del Nord aveva voluto vietare che si tenesse conto dei rapporti scientifici sulla crescita del livello del mare, perché avrebbero inciso negativamente sul prezzo delle terre costiere. Poi ci fu il governo Harper che in Canada ha fatto distruggere gli archivi del Dipartimento della pesca e dell'oceano che possedeva estesi dati sullo stato delle risorse ittiche e dell'acqua. Così facendo Harper ha reso di colpo impossibile parlare di degrado della situazione, perché i termini di paragone erano stati distrutti.
Quindi quel che denunciate è una censura da pare di certi governi, un tentativo di addomesticare la scienza, le pressioni che si esercitano sui ricercatori.
Di recente Scott Priutt - il nuovo capo dell'agenzia americana per la protezione dell'ambiente (EPA) ha dichiarato che il CO2 non ha nulla a che vedere con il riscaldamento climatico, una vera stupidata! Anche il presidente Putin ha sostenuto che non c'è nessuna responsabilità umana nel cambiamento climatico! E non è tutto: in linea generale si assiste oggi a una logica di opposizione dura tra certi interessi economici rappresentati ai più alti livelli, e dall’altra delle conoscenze rigorose -metodologicamente accertate- che dovrebbero al contrario rappresentare un impulso per delle politiche pubbliche che difendano l'ambiente e la salute dei cittadini. E’ questo l'obiettivo di questa marcia: dire "adesso basta", consideriamo la conoscenza per quello che è. E quando ci avverte di certi pericoli ebbene, che i politici si mostrino all’altezza e facciano delle politiche per proteggere i cittadini.
Dominique Bourg
L'amministrazione Trump con la scienza non ha molta affinità, il caso Scott Pruitt però è clamoroso: quello di un capo dell'agenzia per l'ambiente che è un fervente sostenitore dell'industria del carbone e dichiara che la protezione delle acque o dell’aria lede il libero mercato. Bisogna avere paura per la Terra? E come ha reagito la comunità scientifica mondiale all'avvento di Trump?
Lo shock è stato terribile, quando abbiamo saputo che Trump aveva vinto. Era durante la conferenza CP 21 sul clima di Marrakech, e tutti avevano il morale a terra. Nel contempo le cose sono però molto più complesse; a cominciare dal fatto che gli stessi interessi economici sono contradditori: c'è una tendenza, che cresce, favorevole alle energie rinnovabili. Negli Stati Uniti oltre 300 imprese hanno esortato Trump –che non ha ancora deciso- a non ritirarsi dall'accordo di Parigi sul clima. Ci sono anche altri segnali importanti che mi fanno dire che stiamo forse assistendo all'ultimo evviva della componente più cinica e stupidamente conservatrice presente negli ambienti economici e politici, perché i problemi ci sono ed evolveranno in maniera esponenziale. La marcia per la scienza è stata voluta soprattutto in difesa della conoscenza, perché oggi, in certi Stati, dei fatti stabiliti, accertati, vengono negati ai massimi livelli. Questo fenomeno è relativamente nuovo, e sconvolgente per la comunità scientifica. Per questo gli scienziati oggi sono in piazza, perché quando si rifiutano certe conoscenze si mettono in pericolo la salute e l'ambiente di tutti.
Silvia Piazza
Dal TG20:
Marcia per la scienza
Telegiornale 22.04.2017, 22:00
RG 18.30 del 22.04.2017 - L'intervista a Dominique Bourg di Silvia Piazza
RSI Info 22.04.2017, 20:30
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