Gli stipendi FFS nel mirino del SEV

Il Sindacato del personale dei trasporti (SEV), giovedì, ha esortato le FFS a rivedere i salari reali verso l’alto.

Secondo il sindacato questo permetterebbe di compensare l’inflazione (ad agosto ha toccato il 3,5%, ndr.). Molto spesso il personale dei treni deve garantire anche il primo e l’ultimo treno della giornata, dovendosi per forza recare al lavoro in auto. Queste persone, nell’ultimo periodo, sono state fortemente impattate dal rincaro generale. Un aumento dei salari aiuterebbe quindi a compensare queste perdite.

Inoltre, le FFS stanno vivendo un periodo di carenza di personale. Attualmente la maggior parte dei posti di lavoro ha una percentuale lavorativa del 60% e senza un adeguamento dello stipendio verso l’alto, sono poche le persone che possono permettersi di lavorare con un grado di occupazione così basso. Per il SEV, una delle misure da attuare per rendere attrattiva l’azienda in vista di un’espansione del trasporto pubblico, è quella di aumentare gli stipendi per attrarre mano d’opera giovane. Per esempio, nei servizi tecnici, molti giovani lasciano le FFS dopo pochi anni perché insoddisfatti della retribuzione. Di conseguenza, il carico di lavoro grava sui lavoratori più anziani che a loro volta preferiscono andare in pensione anticipata. L’effetto domino che ne consegue lascia l’azienda con un vuoto in termini di personale e di competenze.

Infine, sempre stando alle rivendicazione del SEV, è passato molto tempo dall’ultimo aumento di salario per il personale delle FFS. È quindi naturale che si proceda il tal senso, soprattutto verso chi percepisce uno stipendio basso.