La ripresa dei contagi da coronavirus in atto in Svizzera dalla fine di febbraio ha trovato conferma durante il weekend. Nelle ultime 72 ore si sono registrate 58'110 nuove infezioni, secondo le cifre pubblicate dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Sono stati segnalati 17 nuovi decessi e 188 persone sono state ricoverate in ospedale.
Lunedì scorso l'UFSP aveva annunciato 36'737 casi. Lo stesso giorno si contavano 26 decessi e 182 ricoveri. La media quotidiana calcolata su 7 giorni delle positività è aumentata di oltre il 20%. Quelle dei decessi e delle ospedalizzazioni si confermano invece in calo del 6-7%.
Sale invece leggermente il numero dei pazienti degenti. Attualmente sono 1'430 dei quali 138 in terapia intensiva. I pazienti malati di Covid-19 occupano il 16,4% dei posti disponibili delle unità di rianimazione che presentano un tasso d'occupazione del 76,2%.
Nel corso delle ultime 72 ore sono stati trasmessi i risultati di 128'899 test, indica l'UFSP. Il tasso di positività medio è del 45,1%, contro il 36,7% della scorsa settimana. Il tasso di riproduzione, che ha un ritardo di una decina di giorni sugli altri dati, si attesta a 1,28 (venerdì era di poco superiore a 1,1).
Si prepara il ritorno alla normalità
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La situazione particolare per la pandemia in Svizzera dovrebbe concludersi a inizio aprile. Confederazione e cantoni stanno preparando il ritorno alla normalità. Il ministro dell'interno Alain Berset e la Conferenza dei direttori della sanità ne hanno discusso lunedì. "Bisogna determinare insieme le sfide da affrontare e i ruoli di ognuno, perché un coordinamento sarà indispensabile", secondo un comunicato. Conformemente alla legge sulle epidemie, la competenza per i provvedimenti di protezione della salute passerebbe ai cantoni. L'evoluzione è tuttavia difficilmente prevedibile, ondate stagionali restano possibili. Una fase transitoria durerà fino al 2023.
Nuovi studi sul Covid-19
Telegiornale 06.03.2022, 13:30