"I conti si fanno dopo le elezioni"

Incontriamo Thierry Burkart a Deitingen, nel Canton Soletta, dove si è tenuta la festa di lotta svizzera della Svizzera nordoccidentale. 48 anni, giurista e consigliere agli Stati argoviese, Thierry Burkart ammette di non avere il fisico per la disciplina, eppure si impegna in prima persona nell’organizzazione di tornei e feste, come si chiamano i campionati regionali.

"Nella lotta svizzera si cristallizzano gli stessi valori che caratterizzano la Svizzera tutta: disciplina, prestazione e modestia", afferma nel suo discorso, sottolineando l’importanza del volontariato e dell’impegno personale per la riuscita della festa. Un impegno identico al sistema di milizia di cui vivono le istituzioni svizzere.

Nell'ottobre del 2021, Burkart era l'unico candidato alla successione di Petra Gössi che con la sua svolta ecologica non era riuscita a frenare l'erosione dei consensi elettorali. L'argoviese appartiene alla destra del suo partito, ma ritiene di sentirsi bene nel suo ruolo: "Il mio compito come presidente è di dare un indirizzo politico e di comunicarlo verso l'esterno. Solo con un gioco di squadra si possono raggiungere gli obiettivi e il sostegno che sento mi dà forza e soddisfazione per questo impegno".

La grande sfida, nella contesa elettorale, sarà quella di invertire la tendenza negativa; quell'erosione di consensi che tocca il PLR da anni. L'ambizioso obiettivo per le elezioni di ottobre è superare il risultato del PS e confermare il secondo seggio in consiglio federale.

Dopo alcuni risultati alterni nelle elezioni cantonali, il partito non sembra ritrovare la forma auspicata. Il barometro elettorale SRG SSR indicava a luglio un 14,6% di consensi. Una perdita dello 0,5% rispetto alle ultime elezioni. Therry Burkart si dice comunque fiducioso: "I conti si fanno dopo le elezioni".