Svizzera

Il “feto abortito” non è bene protetto del padre

Una sentenza del Tribunale federale chiude il caso di un uomo che nel 2022 aveva denunciato l’ex compagna per interruzione della gravidanza: la vita prima del parto non è considerata una persona

  • Ieri, 12:32
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RG 12.30 del 25.07.2024 Il servizio di Alan Crameri

RSI Info 25.07.2024, 12:27

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Di: ATS/RSI Info

Il padre del nascituro aveva denunciato nel 2022 la sua ex compagna per interruzione della gravidanza punibile e altri reati. Ma la Procura aveva respinto l’istanza che è stata successivamente archiviata dai tribunali cantonali superiori. Dopo il ricorso del genitore contro l’archiviazione, una sentenza emessa giovedì il Tribunale federale ha chiuso il caso: il padre, secondo la massima istanza elvetica, non può essere considerato il titolare del bene giuridico protetto, e nemmeno parente della vittima.

I giudici di Mon Repos hanno sottolineato che il codice penale considera reato l’interruzione di gravidanza dopo la 12esima settimana, a meno che non siano soddisfatte alcune condizioni. Il bene giuridicamente protetto è la vita umana fino alla nascita, cioè embrioni e feti fino alla nascita.

Questa vita non ancora nata non ha personalità giuridica propria, ha sottolineato la II Corte penale. Se muore in utero a seguito di un’interruzione di gravidanza, non avrà mai acquisito tale personalità. Questa vita non può quindi essere considerata una vittima in senso giuridico.

Pertanto il genitore del feto non è il titolare di un bene giuridico protetto. Non può nemmeno essere considerato un parente stretto, poiché questa vita nascente non ha lo status di vittima, ha concluso il Tribunale federale.

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