L’iniziativa popolare del Centro volta a eliminare la discriminazione fiscale delle coppie sposate, denunciata dal Tribunale federale quarant’anni fa, va respinta e senza che le sia opposto alcun controprogetto per non limitare il margine di manovra del legislatore. È la raccomandazione del Consiglio federale, che preferisce risolvere il problema passando all’imposizione individuale, un dossier questo che è già sui banchi del Parlamento.
L’iniziativa - denominata “Sì a imposte federali eque anche per i coniugi - Basta con la discriminazione del matrimonio!” - domanda anche che i coniugi non siano svantaggiati dal punto di vista fiscale rispetto alle persone non sposate. La proposta di modifica costituzionale, che concerne soltanto l’imposta federale diretta, prevede però esplicitamente il cumulo dei redditi dei coniugi nella dichiarazione d’imposta. Ciò esclude il passaggio all’imposizione individuale.

Karin Keller-Sutter e il vicedirettore dell'amministrazione federale delle contribuzioni Fabian Baumer in conferenza stampa
Quest’ultima, come detto, è già oggetto di un disegno di legge che funge anche da controprogetto indiretto all’iniziativa popolare delle Donne PLR “Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)“. Quest’ultima proposta di modifica costituzionale e quella del Centro sono in contrasto tra di loro.
Come detto, il dossier sull’imposizione individuale è già nelle mani del Parlamento. Dopo un primo sì del Consiglio nazionale lo scorso settembre, gli Stati hanno iniziato la settimana scorsa a esaminarlo. Le principali decisioni in materia sono attese per lunedì. La riforma è però appesa a un filo: l’entrata in materia è stata votata con un solo voto di scarto.
Tornando all’iniziativa del Centro, il Consiglio federale rileva che essa contiene anche un altro difetto: a differenza dell’imposizione individuale, non garantisce la neutralità rispetto allo stato civile. Con lo splitting la situazione delle persone non sposate potrebbe peggiorare. Con il calcolo fiscale alternativo ci sarebbe una disparità di imposizione tra coniugi con reddito unico e quelli con doppio reddito.
“No” anche all’iniziativa su coniugi e AVS
Sempre oggi il Governo si è schierato anche contro l’iniziativa denominata “Sì a rendite AVS eque anche per i coniugi”. La proposta peggiorerebbe la situazione finanziaria dell’AVS, afferma il Consiglio federale, che senza formulare un controprogetto raccomanda di respingerla.

Elisabeth Baume-Schneider
Attualmente le rendite delle coppie sposate sono limitate al 150% della rendita massima, mentre i conviventi ricevono fino al 200%. L’iniziativa promossa dal Centro si prefigge di eliminare questa discriminazione.
L’Esecutivo ritiene che i coniugi godano di una buona protezione nel quadro dell’AVS. A loro sono riservate varie misure che compensano gli svantaggi legati al tetto massimo delle loro rendite. Inoltre le coppie sposate hanno diritto a prestazioni AVS e AI, alle quali i conviventi non hanno diritto.
Inoltre, secondo proiezioni, l’iniziativa comporterebbe un aumento delle spese annuali dell’AVS per circa 3,6 miliardi di franchi nel 20130 e di circa 4,1 miliardi nel 2035. Ciò equivarrebbe ad un onere a carico di tutta la popolazione.

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Notiziario 07.03.2025, 14:00
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