Le imprese di importanza strategica nel settore dell’acciaio e dell’alluminio beneficeranno di un aiuto pubblico, sotto forma di esonero per quattro anni da una parte delle tasse per l’utilizzo della rete elettrica. Questo a condizione che anche il Consiglio degli Stati segua la strada tracciata dal Nazionale, che ha accolto martedì il provvedimento volto a soccorrere un settore in difficoltà, tanto che i siti di Gerlafingen (SO) ed Emmenbrücke (LU) hanno annunciato di recente massici tagli agli impieghi.
La discussione sulla modifica della legge sull’approvvigionamento elettrico avrebbe dovuto essere incentrata sulla creazione di una riserva obbligatoria di energia - poi approvata con 144 voti contro 49 - ma è stato l’intervento in sostegno della siderurgia elvetica ad animare il dibattito. La Commissione preparatoria era convinta della necessità di agire per preservare la produzione in Svizzera e con essa migliaia di posti di lavoro. La sinistra e gran parte del Centro hanno sostenuto la misura, insieme a pochi democentristi e liberali-radicali, mentre la destra si opponeva, temendo che debba essere lo Stato a risolvere i problemi strutturali del comparto, particolarmente “energivoro”. Alla fine l’ha spuntata come detto il fronte favorevole, con 108 voti contro 84 e 3 astensioni.
La decisione della Camera alta è stata accolta positivamente dai sindacati, secondo i quali è stata decisiva la mobilitazione dei dipendenti nelle ultime settimane.