"Il Partito liberale radicale non ha cambiato posizione, l'allentamento delle norme è una decisione del Consiglio federale, non è nata al nostro interno": risponde così la presidente del PLR Petra Gössi alle domande sul cambiamento di rotta del Governo riguardo alla vendita di armi elvetiche a paesi in cui si combattono guerre civili.
Esportazione di armi dalla Svizzera
Una vendita che l'Esecutivo venerdì scorso ha deciso di avallare con il voto favorevole di entrambi i rappresentanti della formazione borghese, Johann Schneider-Ammann e Ignazio Cassis, e che finora era sempre rimasta bloccata per l'opposizione del predecessore del ticinese, il suo compagno di partito neocastellano Didier Burkhalter. Una svolta che Petra Gössi attribuisce semplicemente a diverse "posizioni personali".
L'esportazione sarà possibile solo qualora "non ci sia motivo di ritenere che queste armi vengano impiegate nel conflitto stesso". Le regole svizzere, sottolinea la presidente del PLR, anche dopo questo passo rimangono più restrittive di quelle in vigore nell'Unione Europea. "Non tollereremo", conclude, "nessun peggioramento delle garanzie dei diritti umani e non credo che né il Consiglio federale né un altro partito lo farebbero".
RG/pon