Chi al termine del servizio militare vuole conservare il fucile d'assalto (Fass) deve aver partecipato a esercitazioni di tiro, poco importa se durante il tiro obbligatorio o quello in campagna. Lo ha stabilito il Tribunale federale amministrativo (TAF) dando ragione a un ex soldato e sconfessando così le disposizioni troppo rigide dell'esercito.
L'uomo, al termine del servizio nel 2011, aveva manifestato l'interesse a conservare l'arma. La Base logistica dell'esercito si era però opposta ricordando che le regole erano chiare: può tenere l'arma solo colui che, negli ultimi tre anni di carriera militare, ha partecipato ad almeno due tiri obbligatori e due tiri in campagna.
L'uomo non soddisfaceva però questa condizione, avendo partecipato a tre tiri obbligatori e a uno in campagna. Per il TAF, tuttavia, tiro obbligatorio e in campagna possono essere considerati come equivalenti. L'ex milite ha quindi tutto il diritto di poter conservare l'arma a casa.
Red.MM/ATS/Swing