Svizzera

Il caso del giornalista palestinese-americano fermato a Zurigo

Il 53enne Ali Abunimah è finito in manette sabato e in seguito è stato scortato su un aereo per Istanbul

  • 28 gennaio, 07:13
  • 28 gennaio, 09:02
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RG 07.00 del 28.01.2025: Il servizio di Gianluca Olgiati sull’arresto di un giornalista palestinese-americano

RSI Info 28.01.2025, 07:00

  • Immagine d'archivio Keystone
Di: Radiogiornale/Pa.St. 

Si chiama Ali Abunimah ed è un giornalista e attivista americano di origini palestinesi che sabato è stato fermato a Zurigo. La notizia si è diffusa nelle utime ore, suscitando reazioni contrastanti.

Il giornalista 53enne era atteso nella città sulla Limmat per un discorso su invito di un’organizzazione pro-palestinese. Discorso che non ha mai tenuto, perché poco dopo le due del pomeriggio è finito in manette. La polizia aveva prima chiesto e ottenuto dall’Ufficio federale di polizia, la Fedpol, il divieto d’ingresso in Svizzera per il 53enne.

Un caso sul quale è intervenuto il capodipartimento sicurezza del Canton Zurigo, Mario Fehr, che sulle colonne della NZZ ha definito Abunimah “un islamista antisemita, che incita alla violenza” e che quindi non deve entrare in Svizzera.

Abunimah dirige il sito Electronic Intifada, che riferisce sul conflitto in Medio Oriente da un’ottica palestinese. Per alcuni con posizioni chiaramente antisemite, ma il suo fermo sta suscitando anche commenti preoccupati con una petizione online e con richieste di rilascio arrivate anche dalla relatrice speciale dell’ONU per la libertà di espressione.

Ma la Fedpol - interpellata dal Radiogiornale della RSI - fa sapere che il fatto che sia un giornalista non è determinante nel valutare se esista un pericolo per la sicurezza. In altre parole, il contesto è stato giudicato troppo carico di tensione, troppo pericoloso.

Nel frattempo il giornalista è stato rilasciato, secondo quanto dichiarato da lui stesso su X: lunedì sera è stato scortato dalla polizia fino al suo aereo diretto a Istanbul.

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