Il dibattito

Il controllo sull’immigrazione viene salvaguardato?

Le misure riguardanti i cittadini stranieri nei nuovi accordi bilaterali: i pareri dei consiglieri nazionali Lorenzo Quadri (Lega) e Alex Farinelli (PLR)

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Accordi bilaterali, cosa cambia - La migrazione

SEIDISERA 13.01.2025, 18:00

  • Keystone
Di: Alan Crameri 

Pochi giorni prima del periodo festivo natalizio, il Consiglio federale ha presentato il risultato dei negoziati con l’Unione europea per stabilizzare e sviluppare la via bilaterale. Il tema più esplosivo resta la migrazione. Entrambe le parti hanno fatto delle concessioni.

Nei prossimi mesi i partiti studieranno nel dettaglio gli accordi, per valutarne l’impatto e quindi per decidere se approvarli o no. Una votazione popolare non avverrà prima del 2028.

Per favorire la comprensione di questo tema così ampio e importante, SEIDISERA dà avvio a una serie per presentare i principali contenuti noti finora di queste trattative. Ci sono elementi riguardanti la sovranità e lo sviluppo economico e ci sono quelli sulla libera circolazione delle persone. Di seguito alcune spiegazioni su questo tema e gli elementi chiave del negoziato:

- Viene definita una clausola di salvaguardia che, in caso di gravi problemi economici e sociali, permette alla Svizzera di limitare l’immigrazione. Parametri e misure restano da precisare.

- Tutti i cittadini dell’UE ottengono il diritto di dimora permanente dopo 5 anni di soggiorno. Attualmente il termine per i cittadini dell’Europa dell’est è di 10 anni.

- L’Unione europea accetta le eccezioni che permettono l’espulsione di chi ha commesso reati, cioè i principi dell’iniziativa per l’espulsione dei criminali stranieri.

- Le rette universitarie per i cittadini europei non potranno essere più alte che per gli studenti svizzeri. Attualmente è così alle università di Lugano e San Gallo.

In generale la Svizzera è riuscita ad ancorare il principio che la libera circolazione delle persone è focalizzata su chi lavora, e non è generica per tutti i cittadini.

Argomenti a confronto di due consiglieri nazionali

Lorenzo Quadri (Lega) combatte da sempre la libera circolazione, e degli ultimi negoziati non salva nulla, nemmeno quelli che potrebbero sembrare passi avanti. Alex Farinelli (PLR) è invece convinto che con l’Unione europea ci vogliano relazioni ben regolate e strette, e col suo partito adotterà prossimamente il giudizio definitivo sui nuovi accordi.

Cosa pensa della clausola di salvaguardia?

Quadri: “L’impressione è che queste sbandierate conquiste siano semplicemente delle tigri di carta che servono semplicemente ad abbellire il prodotto, ma senza modificarne il contenuto. La clausola di salvaguardia è un fumogeno. Si rivelerà inutile come le regole sulla preferenza indigena decise per (non) applicare l’iniziativa sull’immigrazione di massa. Se fosse uno strumento efficace, l’Unione europea non l’avrebbe mai accettato”.

Farinelli: “Sicuramente ciò che c’è sul tavolo oggi porta ad un miglioramento rispetto alla situazione attuale, ma anche rispetto ai risultati dei primi negoziati. La clausola di salvaguardia è uno strumento in più che attualmente non abbiamo a disposizione. In sostanza ricorda un po’ il regime precedente agli accordi bilaterali, quando c’erano delle regole che stabilivano quando e in quali settori ci potesse essere dell’immigrazione”.

Quali altri punti dei nuovi accordi sono rilevanti per la migrazione?

Farinelli: “Bruxelles ha fatto delle concessioni sull’espulsione degli stranieri che hanno commesso reato. Non era scontato, ed è la dimostrazione che nella negoziazione l’Unione europea ha voluto comunque tenere in considerazione le decisioni prese in votazione popolare dagli svizzeri”.

Quadri: “Il popolo svizzero ha accettato l’iniziativa sull’immigrazione di massa, che chiede un freno all’immigrazione. Ora si vuole ridurre da 10 anni a 5 anni il periodo di residenza necessario per ottenere un diritto di dimora permanente per i cittadini dei Paesi dell’est. Di fatto è una decisione anticostituzionale inaccettabile, perché le regole sull’immigrazione vengono estese”.

Al di là di alcuni effetti collaterali, la libera circolazione non è un beneficio per l’economia?

Quadri: “No. Il 40% dei nuovi arrivi non è composto da lavoratori, ma rientra tra i ricongiungimenti famigliari. Sono persone che non entrano nel mercato del lavoro, ma che possono benissimo finire a carico dello stato sociale“.

Farinelli: “Nei nuovi accordi ci sono dei criteri molto chiari che non permettono un “turismo sociale” dei cittadini dell’Unione europea. Abbiamo quindi delle garanzie, rispetto alle preoccupazioni relative alla pressione sulle assicurazioni sociali. Otteniamo così un’immigrazione di lavoratori, legata ai bisogni dell’economia”.

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