Il grigioverde d’obbligo deve essere unisex?

Il servizio militare obbligatorio solo per gli uomini è discriminatorio? Il quesito non è nuovo, ma ora sarà la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) a stabilirlo. Tutto è iniziato dopo che un giurista zurighese aveva fatto ricorso contro il pagamento della tassa militare. Per lui la Svizzera discrimina gli uomini perché sono i soli a essere obbligati a prestare servizio (o appunto a pagare la tassa), violando di conseguenza la Costituzione federale che vieta ogni tipo di discriminazione in base al sesso, l’etnia o la religione.

Tale differenza di trattamento tra uomini e donne in passato era stata giustificata da ragioni biologiche, sulla base del fatto che le donne sarebbero fisicamente più deboli. Tuttavia, secondo il giurista, tali limiti fisici sono ingiustificati poiché le donne che oggi fanno il militare per loro scelta sono la prova che tali limiti non esistono.

Già il Tribunale federale su questo aspetto gli ha dato ragione, riconoscendo nel contempo una “tensione” tra due articoli costituzionali, ossia quello che riconosce l’uguaglianza tra i sessi e quello che indica con chiarezza che per le donne il servizio militare è facoltativo.

Tuttavia, non sta alla giustizia stabilire quale dei due articoli debba avere più peso ma alla politica, ragion per cui Mon Repos ha respinto il ricorso. Di conseguenza, l’uomo si è rivolto alla CEDU, che dovrebbe esprimersi in merito la prossima estate. Se i magistrati di Strasburgo dovessero dargli ragione, la Svizzera sarebbe chiamata a rivedere il proprio sistema in quest’ambito.