Le donne potrebbero in futuro essere costrette a prestare servizio militare o nella protezione civile. È quanto prevede una delle due varianti sull’evoluzione dell’obbligo di servizio presentate oggi dal Consiglio federale. L’altra prevede la fusione tra protezione e servizio civile. In entrambi i casi le donne saranno chiamate a partecipare a una giornata informativa obbligatoria.
Donne ed Esercito
Millevoci 28.10.2019, 11:05
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La prima variante è denominata “Obbligo di prestare servizio di sicurezza”. Quest’ultima, come oggi, riguarderà soltanto gli uomini svizzeri, che dovranno prestare servizio nell’esercito o nella protezione contro le catastrofi, una nuova organizzazione di competenza dei Cantoni che riunirà la protezione e il servizio civile.
Nella seconda variante, chiamata “Obbligo di prestare servizio orientato al fabbisogno”, il servizio civile sarà mantenuto. Qui la principale novità riguarda l’obbligo che sarà esteso anche alle donne svizzere. Come suggerisce la sua denominazione, presterà servizio “solo il numero di cittadini necessario per l’apporto di personale in seno all’esercito e alla protezione civile”, precisa il Governo in un comunicato.
Entrambe le varianti sono adatte a risolvere a lungo termine i problemi degli effettivi dell’esercito e della protezione civile, che entro pochi anni si paleseranno, come ha ricordato Viola Amherd in conferenza stampa. E richiederanno investimenti per gli alloggi e le infrastrutture d’istruzione per un totale di circa 900 milioni di franchi. La necessità di andare al voto popolare obbliga a muoversi per tempo, ha sottolineato ancora la consigliera federale dimissionaria.
Il Dipartimento della difesa e della protezione della popolazione (DDPS) dovrà ora elaborare entro la fine del 2027 una proposta sull’ulteriore modo di procedere.
Obbligo militare per le donne
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