Le donne dovrebbero sottostare all’obbligo di prestare servizio militare: è quanto ha affermato sui giornali domenicali il presidente della Società svizzera degli ufficiali, Stefan Holenstein, secondo il quale "è ora che entrambi i sessi abbiano gli stessi diritti e doveri nell'esercito". “La difesa è qualcosa di estremamente serio e il fatto che le donne si sentano chiamate a parteciparvi è interessante, ma non è nello stabilire un obbligo per legge che automaticamente si determina la parità all’interno della società - replica tuttavia ai nostri microfoni Bianca Maria Martellini, copresidente della FAFTplus, la federazione delle associazioni femminili in Ticino –. È la distinzione che bisogna fare tra l’uguaglianza di diritto e la parità che di fatto non c’è, è questo il punto sul quale bisognerebbe discutere”.
L’esercito svizzero sembra avere urgenza di coinvolgere le donne, per sopperire alla mancanza cronica di militi. Martellini ritiene tuttavia che sia necessario anche porsi la domanda di come fare a rendere un’attività così importante conciliabile: “Bisogna creare delle condizioni quadro per permettere a chi ha questo desiderio di poter intraprendere la carriera militare o svolgere il servizio militare in modo più sereno”.
La partecipazione femminile è attualmente molto bassa: nelle file dell’esercito svizzero rappresentano solo lo 0.9%. “Se questo dibattito ci porterà a mettere in campo misure concrete per creare più interesse, non soltanto da parte delle donne ma di tutta la popolazione, allora ben venga, ma mi sembra curioso parlare di obblighi invece di riflettere su come convincere le persone a intraprendere la strada del servizio militare e poi magari anche della carriera militare”.