Uber proporrà in tutta la Svizzera, fatta eccezione per Ginevra, un nuovo modello d'impiego per i suoi conducenti. Si tratta di un modello duale, spiega il suo direttore elvetico Jean-Pascal Aribot in un'intervista pubblicata sabato dai quotidiani del gruppo CH-Media: essere assunti tramite una società partner - quindi non direttamente da Uber - pagando così le prestazioni sociali, oppure continuare a lavorare in modo "indipendente".
Secondo il responsabile svizzero di Uber, il modello doppio - in vigore in Germania, Austria e Spagna - è testato a Losanna con MITC Mobility già da alcuni mesi con successo. Aribot sostiene che solo il 20% del personale ha optato per lo statuto di impiegato.
La precisazione riguardante Ginevra è contenuta in un comunicato diffuso da Uber Suisse.
La consigliera di Stato Fabienne Fischer
In riva al Lemano la situazione resta complessa e da risolvere: dopo una sentenza di maggio del Tribunale federale la società ha fino al 15 ottobre per mettersi in regola. Se prima della sentenza gli autisti ginevrini lavoravano in condizioni del tutto precarie, ora si trovano in piena incertezza. La sentenza statuiva che Uber deve pagare i contributi sociali e i salari conformemente alle regole. In un accordo sotto il sigillo della confidenzialità, Uber aveva accettato di entrare in materia con la consigliera di Stato responsabile del dossier. Fabienne Fischer aveva concesso quindi alla società californiana di continuare l'attività a Ginevra fino a metà mese, il tempo di negoziare le modalità concrete di questo cambiamento.
RG 12.30 del 06.10.2022 La diretta di Lucia Mottini
RSI Info 08.10.2022, 11:46
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Restava da regolare anche il passato e i conducenti hanno bocciato mercoledì sera un primo accordo sui pagamenti arretrati di Uber. A indispettirli non è tanto l'ammontare dei contributi sociali - che corrispondono agli obblighi di legge - quanto gli indennizzi: una volta detratte le spese - hanno denunciato i sindacati - non corrisponderebbero nemmeno lontanamente al minimo salariale.
La compagnia in ogni caso ribadisce di non avere alcuna intenzione di abbandonare il Paese per effetto delle difficoltà legali incontrate.