Il permafrost alpino s'è riscaldato nel periodo 2014-2015 come mai prima da quando esistono i rilevamenti, confermando una tendenza in corso dal 2009.
Nel comunicato diramato lunedì dalle Accademie delle scienze svizzere si precisa tuttavia che la scorsa estate, malgrado la canicola di luglio, la temperatura in superficie di questa porzione di terreno perennemente gelata è rimasta leggermente inferiore alla media annuale grazie alle tardive nevicate invernali, che hanno formato uno strato isolante. Così non è però stato per le rupi, sulle quali la coltre si fonde rapidamente, dove i valori sono stati eccezionalmente alti, ciò che ha determinato la frantumazione del materiale e le frequenti frane.
D'altro canto, il movimento dei cosiddetti ghiacciai rocciosi ha subito una considerevole accelerazione. Mediamente, l'aumento è stato del 20% rispetto alla fase precedente, con punte di diversi metri di avanzata sull'arco dei 12 mesi.
ATS/dg
RG 18.30 del 22.02.16 - La corrispondenza di Gian Paolo Driussi
RSI Info 22.02.2016, 18:24
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