Jill e Eli sono insieme da due anni. Oggi, lunedì, hanno ricevuto la benedizione cattolica della propria relazione. Andando contro il parere del Vaticano, che lo scorso marzo si era espresso chiaramente contro la possibilità di benedire le coppie omosessuali. "Per me è importante avere una benedizione che dice che il modo in cui viviamo va bene, possiamo essere nella Chiesa e portare avanti la nostra relazione. Possiamo fare le due cose perché Dio ci ama", dice Jill.
Ad officiare la cerimonia c'era Meinrad Furrer, pastore spirituale della città di Zurigo. Una figura che da anni si batte per vedere riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali all'interno della sua chiesa: "Per secoli la nostra società ha criticato le persone gay, lasciando dietro di sé credenze e ferite profonde. Con l'azione di oggi per me è importante dare un altro segnale, ovvero che siamo qui anche per queste persone, che le accogliamo".
La comunità cattolica di Zurigo sottostà alla diocesi di Coira: il vescovo ha detto che la benedizione non è la reazione giusta al divieto espresso da Roma. "L'avviso del vaticano era una provocazione e queste benedizioni sono a loro volta una provocazione. E non credo che rispondendo con una provocazione ad una provocazione si facciano passi avanti. Bisogna instaurare un vero dialogo tra le due parti, solo così si potranno fare dei progressi". Queste le parole del vescovo Joseph Maria Bonneman.
Il parroco di Zurigo si dice pronto al dialogo, perché, afferma, la Chiesa cattolica non va vista come un insieme di regole immutabili nel tempo: "Ciò che definisce un vero cattolico è un concetto molto ampio che cambia inoltre nel tempo e nella storia. La Chiesa cattolica non è un monolite, è sempre mutata nel tempo adattandosi alle diverse novità scientifiche e agli stili di vita e qui è la stessa cosa".