Si stima che 139’000 chilometri quadrati del territorio ucraino siano contaminati da mine e altri ordigni bellici, una superficie pari a circa 3,5 volte quella della Svizzera. Una situazione che minaccia la sicurezza della popolazione, limita il lavoro agricolo e rende impossibile la ricostruzione del paese.
Anche la Svizzera dà il proprio contributo a sostegno del servizio civile ucraino per l’aiuto in caso di catastrofe. Per esempio con la fornitura di tre sistemi di sminamento prodotti dalla svittese Global Clearance Solutions (GCS), come annunciato giovedì dalla presidente della Confederazione Viola Amherd nel suo discorso d’apertura della Ukraine Mine Action Conference (UMAC2024). Tale fornitura ha un costo pari a 4,6 milioni, che saranno finanziati dai 100 milioni che nel settembre 2023 il Consiglio federale ha messo a disposizione per sostenere lo sminamento umanitario in Ucraina.
Il progetto - che prevede anche un pacchetto completo di formazione, mentoring e logistica - ha l’obiettivo di rafforzare le capacità delle autorità civili ucraine. In questo modo - spiega un comunicato - i lavori di sgombero relativi allo sminamento umanitario in Ucraina potranno essere svolti in maniera “sicura, efficiente ed efficace”.
La Global Clearance Solutions collabora con le Nazioni Unite e con diverse organizzazioni non govenative, come la Fondazione svizzera per lo sminamento. Prevede che circa cento dei suoi veicoli saranno impiegati in Ucraina entro il 2025.
Il piano di Zelensky
Telegiornale 16.10.2024, 20:00