Ignazio Cassis, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), è arrivato sabato in Iran e fino a lunedì incontrerà le massime autorità politiche locali, compreso il presidente Rohani.
Il consigliere federale è stato informato domenica sulla situazione delle società svizzere. "Nonostante le sanzioni economiche, le aziende svizzere continuano a investire in Iran", si legge in un tweet apparso sull'account del DFAE, in cui inoltre si ringraziano i promotori del canale umanitario per il pagamento di cibo e medicamenti. La prima consegna di farmaci è stata effettuata da un gruppo farmaceutico elvetico in luglio.
Lunedì è invece in agenda l'incontro ufficiale con il presidente Hassan Rohani e il ministro degli esteri Mohammad Javad Zarif. "Siamo qui per rafforzare le relazioni e la fiducia tra Iran e Svizzera - spiega Cassis - e poi anche per il nostro mandato di intermediazione tra Iran e Stati Uniti".
Pochi giorni fa è arrivata la notizia dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica che mostra come i livelli della riserve di uranio a basso arricchimento nel Paese siano di dieci volte superiori a quello consentito dall'accordo sul nucleare del 2015. Una violazione che il Governo imputa al ritiro unilaterale e alle sanzioni di parte degli Stati Uniti. Un tema che potrebbe essere discusso proprio durante l'incontro di lunedì.