Sono state diverse centinaia le partecipanti alle manifestazioni organizzate domenica per la Giornata internazionale della donna in Svizzera, malgrado i divieti volti a limitare la diffusione dell'epidemia di coronavirus.
Le richieste avanzate un anno fa in occasione dello sciopero nazionale non hanno perso nulla della loro attualità: nella vita lavorativa il genere femminile continua a essere confrontato con discriminazione salariale, sessismo, prospettive di carriera limitate e condizioni d'impiego precarie, come ha voluto sottolineare l'Unione sindacale. L'organizzazione ha anche ricordato che molte rinunciano a parte del reddito per occuparsi di figli e parenti.
In Ticino, cinque vie di Mendrisio hanno temporaneamente cambiato volto domenica e assunto quello di personaggi femminili locali. Un'azione simbolica voluta per celebrare la giornata internazionale della donna.
Cinque vie hanno "cambiato" nome
L'omaggio è stato reso a Maria Bernasconi (1869-1953, benefattrice), Erminia Macerati (1871-1957, maestra), Linda Brenni (1914-1994, prima municipale nel borgo), Maria Ghioldi-Schweizer (1924-2010, politica) e Flora Ruchat-Roncati (1937-2012, architetta).
Contemporaneamente, è stata colta l'occasione per presentare un'interrogazione interpartitica attraverso cui si chiede di "ridisegnare la città in una prospettiva di genere". Sul territorio ticinese, si legge in una nota, "solo 15 vie sono intitolate a personalità femminili, contro il migliaio dedicato invece a personaggi maschili. Una sproporzione non spiegabile con una mancanza di profili femminili meritevoli di considerazione".
Nell'interrogazione vengono anche segnalati dei doppioni e le relative proposte sostitutive.