Un imam etiope compare in aula giovedì, davanti al Tribunale distrettuale di Winterthur, perché accusato di aver lanciato un appello ad uccidere i musulmani che non partecipano alla preghiera in comune. Il Ministero pubblico zurighese chiederà una pena di 18 mesi con la condizionale e l'espulsione dalla Svizzera per 15 anni, non facile da attuare visto che Berna e Addis Abeba non hanno un accordo di riammissione.
La predica contestata venne pronunciata il 21 ottobre del 2016 nella moschea An'Nur, in cui si sospetta si siano radicalizzati diversi giovani della regione poi partiti per la jihad e nel frattempo chiusa. Il religioso, facendo riferimento a citazioni di Maometto, affermò che chi non frequentava la comunità doveva essere "bandito, respinto, evitato e calunniato" fino a quando non fosse tornato sui suoi passi, e ammazzato se non lo faceva, secondo quanto riportato dall'atto di accusa.
L'etiope, richiedente l'asilo, avrebbe pure condiviso e messo un "mi piace" su Facebook a immagini di brutali uccisioni.
pon/ATS