In Svizzera i bambini frequentano poco l’asilo. A dirlo è uno studio pubblicato dal Fondo internazionale d’emergenza delle Nazioni unite per l’infanzia (UNICEF). E’ uno dei pochi punti “negativi” emersi nella graduatoria stilata per quanto riguarda il loro benessere. La Confederazione si situa invece al primo posto in materia di alloggio e ambiente, piazzandosi così all’ottavo rango, tra i 29 paesi industrializzati analizzati. In assoluto, ad eccellere su tutti i punti analizzati sono invece Olanda, Norvegia e Islanda.
Ma la situazione in Ticino come si presenta? E’ vero che i bambini frequentano poco gli asili? Lo abbiamo chiesto a Mirko Guzzi , direttore dell’Ufficio delle scuole comunali (USC).
"Il Ticino è in completa controtendenza. Nel nostro cantone infatti tutti o quasi tutti i bambini fra i 4 e 5 anni frequentano l’asilo, la percentuale è del 99,9%. Tra i bimbi di tre anni, essa si attesta oltre l'80%. Negli altri cantoni, a parte Ginevra, la situazione è molto diversa."
Come mai noi siamo in controtendenza?
"Siamo sempre stati all’avanguardia. E’ una questione che definirei culturale. Le famiglie e i comuni ritengono importante mandare i bambini alla scuola materna. Un luogo che viene visto non solo utile per la socializzazione, ma anche come primo gradino della formazione scolastica."
E’ un servizio gratuito che viene anche incontro alle nuove esigenze famigliari…
"Sì è vero. Per le famiglie monoparentali o con genitori che lavorano a tempo pieno o parziale una struttura come l’asilo è di grande aiuto. E’ gratuita e garantisce ai bambini un'istruzione 40 ore a settimana."
Con Harmos cambierà qualcosa?
"Per gli altri cantoni qualcosa cambierà dal 2015. Per legge infatti, tutti i bambini che avranno compiuto quattro anni entro luglio avranno l’obbligo di frequenza."
(Aless)