Si andrà a votare sulle modifiche apportate dal parlamento al diritto di locazione. Sono infatti 75’000 (un terzo in più delle 50’000 necessarie) le firme consegnate martedì alla Cancelleria federale di Berna per ognuno dei due referendum lanciati dall’Associazione svizzera degli inquilini.
Indigeste all’ASI sono risultate in particolare le restrizioni nelle sublocazioni e la rescissione agevolata del contratto per bisogno proprio del proprietario. Già in aula, lo scorso settembre, il consigliere agli Stati ginevrino Carlo Sommaruga (PS) aveva annunciato il lancio dei referendum. Le firme, si legge in una nota dell’Associazione, “sono state raccolte a tempo di record. Grazie a questi referendum, l’ASI sarà in grado di fermare l’attacco della lobby immobiliare agli inquilini”.
RG 12.30 del 16.01.23 - La corrispondenza di Anna Riva
RSI Info 16.01.2024, 12:50
Contenuto audio
La prima proposta consente ai proprietari di rifiutare il subaffitto se dovesse durare più di due anni e anche di opporsi qualora dovesse causare loro un “pregiudizio essenziale”. Il locatore dovrebbe inoltre dare il proprio consenso per iscritto a ogni sublocazione.
Il secondo cambiamento contestato dall’ASI, frutto di un’iniziativa parlamentare dell’ex consigliere nazionale ticinese Giovanni Merlini (PLR), mira a semplificare la cessazione del contratto per bisogno proprio del proprietario o dei suoi familiari. Attualmente, ciò è possibile in caso di “necessità urgente”; d’ora in poi dovrebbe bastare al proprietario far valere un’esigenza personale significativa e attuale. Per i contrari, si tratta di un modo per poter riaffittare un appartamento o un immobile a prezzi più elevati, ciò che contribuirà a un’esplosione delle pigioni.
L’ASI dice di attendersi un’aspra campagna pre-voto, giacché “i proprietari di immobili dispongono di molto denaro”. Per questo la raccolta delle firme continuerà anche dopo la consegna.