Svizzera

"Integrare Taiwan nella cooperazione internazionale"

Il parlamentare dei Verdi Nicolas Walder in visita con una delegazione del Consiglio Nazionale: "Collaborazione e sostegno alla democrazia non è insulto alla Cina"

  • 8 febbraio 2023, 13:18
  • 20 novembre, 11:59
02:09

RG 12.30 del 08.02.23 L'intervista al consigliere nazionale ginevrino dei Verdi, Nicolas Walder, di Lorenzo Lamperti

RSI Info 08.02.2023, 13:46

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Di: Radiogiornale-Lamperti 

Prosegue il viaggio della delegazione del Consiglio Nazionale a Taiwan. Tra i diversi luoghi visitati dai parlamentari elvetici spicca il Parco Scientifico di Hsinchu, sede del quartier generale del più grande assemblatore mondiale di microchip. Un settore sempre più strategico anche nella contrapposizione tra Stati Uniti e Cina, che aggiunge ulteriore importanza al dossier taiwanese.

La RSI ha intervistato uno dei capidelegazione a Taiwan, il consigliere nazionale ginevrino dei Verdi, Nicolas Walder, per tracciare un primo bilancio di questa controversa visita, che ha suscitato dure reazioni da parte della Cina. Durante l'incontro con la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, Walder ha definito Russia e Cina una minaccia alla stabilità globale.

"Dire che vogliamo collaborare con Taiwan e che sosteniamo la democrazia non è un insulto alla Cina". Nicola Walder risponde così alle polemiche sul viaggio della delegazione svizzera sull'isola (isola rivendicata da Pechino).

"Invito i miei colleghi parlamentari e il Governo a non cedere alle pressioni e a riaffermare i nostri valori a favore della democrazia", aggiunge Walder in riferimento alla reazione dell'ambasciata cinese in Svizzera. Secondo il consigliere nazionale ginevrino dei Verdi la visita è stata utile per mostrare la reciproca volontà ad approfondire i legami sul fronte economico, commerciale e nel campo della ricerca. Un'attenzione particolare è rivolta -dice Walder - all'innovazione tecnologica e in particolare al tema dei semiconduttori.

"È estremamente importante lavorare insieme all'Unione Europea per essere più autonomi e assicurarci l'approvvigionamento di microchip. Per questo serve per forza lavorare con Taiwan, che è il più grande fornitore al mondo". "Questa è una ragione in più per conservare lo status quo o l'autodeterminazione di Taiwan", prosegue Walder. "Sarebbe un rischio maggiore per la Svizzera e per l'Europa se la produzione dei semiconduttori si arrestasse a causa di un'invasione militare".

"Penso che si debba integrare Taiwan nella cooperazione internazionale in una serie di settori", dice poi Walder. A partire dalla salute, riammettendola nell'Organizzazione mondiale della sanità. Non significa riconoscere l'indipendenza di Taiwan, ma garantire la partecipazione di 25 milioni di abitanti nel prendere decisioni su cui hanno esperienze importanti da condividere".

La RSI ha poi chiesto a Walder se ritiene che il fronte ucraino o quello taiwanese o asiatico possano essere collegati.

"Non ci sono connessioni dirette tra i due conflitti", risponde. Noi però dobbiamo far capire a XI Jinping che ci sono delle linee rosse da non oltrepassare per continuare la cooperazione bilaterale, cosa che non abbiamo fatto con Putin dopo l'invasione della Crimea".

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