Ricevuta per 90 minuti dalla presidente Tsai Ing-wen, la delegazione parlamentare del gruppo di amicizia fra Svizzera e Taiwan ha chiesto lunedì a Taipei una soluzione pacifica delle vertenze fra l'isola e la Cina. Qualsiasi soluzione al di fuori del dialogo "è inaccettabile", ha dichiarato il vicepresidente del gruppo, il socialista Fabian Molina.
Alla luce dell'invasione russa dell'Ucraina, che ha mostrato la fragilità dell'ordine mondiale, il dialogo è oggi "più importante che mai", ha affermato Molina ai microfoni di SRF.
Taiwan è "un partner importante per la Svizzera" ed è importante che le democrazie si sostengano a vicenda, ha aggiunto. E a questo proposito anche la Confederazione non può restare in disparte. Taiwan deve essere meglio integrata nelle organizzazioni internazionali, gli ha fatto eco il verde Nicolas Walder, altro copresidente del gruppo.
La delegazione elvetica - sono cinque i deputati che partecipano al viaggio che durerà fino a venerdì - viene ricevuta ai più alti livelli, anche dal ministro degli esteri e dal presidente del Parlamento.
La Svizzera aderisce alla politica di "una sola Cina" e non riconosce ufficialmente l'indipendenza di Taiwan né intrattiene con essa relazioni diplomatiche. Questo genere di visite sull'isola di 23 milioni di abitanti da parte di delegazioni straniere suscita l'irritazione di Pechino, che non ha escluso l'uso della forza per riprendere il controllo di Taiwan. Negli ultimi mesi le tensioni fra le parti sono cresciute.
RG 12.30 del 05.02.2023 La corrispondenza di Anna Riva
RSI Info 05.02.2023, 14:14
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