Svizzera

Interferenze russe possibili anche in Svizzera

Intervento di Florian Schütz, delegato federale alla cybersicurezza, al Lugano Cybersecurity Forum 2022: "Il nostro Paese non è esente da attacchi e campagne di disinformazione, ma è più difficile da influenzare"

  • 2 settembre 2022, 08:12
  • 20 novembre, 15:09
03:30

Cybersicurezza, la Svizzera non è esente dalle interferenze russe

Telegiornale 01.09.2022, 22:00

Di: TG/Mattia Pacella 

Dalla piccola e neutrale Svizzera potrebbero partire attacchi hacker contro altri Stati. A rivelarlo è stato questa domenica il SonntagsBlick, che ha citato un report del Servizio delle attività informative della Confederazione. Stando agli 007 elvetici, infatti, in Svizzera vi sarebbero server che potrebbero essere usati da gruppi russi per influenzare le elezioni di altri Paesi occidentali.

Giovedì a Lugano è andato in scena il Lugano Cybersecurity Forum 2022, a cui era presente in remoto pure il delegato federale alla cybersicurezza Florian Schütz.

“In generale possiamo dire che, come altri Paesi, la Svizzera ha una buona infrastruttura - spiega Schütz. Certo, gruppi criminali che collaborano anche con alcuni Stati, possono utilizzarla per compiere attacchi. In questo caso noi, con i Servizi delle attività informative della Confederazione, facciamo analisi e, se identifichiamo qualcosa di strano, prendiamo contromisure.”

La Svizzera dunque non è esente da rischi, a suo avviso. "Ci sono molteplici attacchi possibili. I criminali usano tutti i modi per fare campagna d’interferenze. Certamente le fake news sono un mezzo importante per attaccare uno Stato. D’altro canto dobbiamo renderci conto che la Svizzera è un Paese con la democrazia diretta, più lingue e una stampa libera. Per questo è più difficile da influenzare. Non e impossibile, ma è più difficile.”

Anche il settore privato si interroga sulla cybersicurezza. Ospite a Lugano del Forum era anche Andrey Belenko, capo progetto della sicurezza di Microsoft Teams. Cittadino russo di Mosca, da tempo è trapiantato in Irlanda, dove lavora.

"Oggi ci sono effettivamente due rischi maggiori per gli Stati. Da una parte lo spionaggio e le infiltrazioni di entità statali in altri Stati. Questo, rispetto al passato, è sempre più possibile e d’attualità, visto che ci sono Stati che hanno veri e propri battaglioni cyber, come la Cina o la Russia. Ma ci sono anche le organizzazioni criminali, che sono molto attive, e molto spesso sono anche supportate dagli Stati. Per questo il secondo rischio riguarda sicuramente i ransomware, ossia malware/virus con i quali i criminali infettano e bloccano il computer e poi chiedono un riscatto”

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