Nel primo anno della pandemia le spese per le prestazioni sociali in Svizzera hanno segnato un forte incremento temporaneo. Nel settore della disoccupazione da solo, l’aumento delle spese è stato di ben 14 miliardi di franchi. Il contesto è quello del tasso di disoccupazione in aumento e delle misure adottate per far fronte alla pandemia. Nel 2021 il tasso di povertà dopo i trasferimenti era ancora dell’8,7%.
Una volta per legislatura, il Rapporto statistico sulla situazione sociale della Svizzera raccoglie i risultati delle statistiche dell’UST sulla sicurezza sociale e sulla situazione sociale della popolazione, consentendo di farsi un’idea complessiva dei cambiamenti socioeconomici e delle condizioni di vita della popolazione della Svizzera. Fa luce sullo sviluppo del sistema di sicurezza sociale e fornisce informazioni sui gruppi a rischio di esclusione sociale.
Da alcuni anni la politica sociale svizzera si trova davanti a grandi sfide, non da ultimo per via dei cambiamenti demografici e degli sviluppi socioeconomici. Si pensi, ad esempio, all’invecchiamento della società e ai suoi effetti sul finanziamento delle assicurazioni sociali o all’aumento della popolazione straniera residente e alla sua integrazione. Inoltre, ci sono cambiamenti nel mercato del lavoro che influenzano i percorsi professionali e le condizioni di lavoro di alcuni gruppi di popolazione. .
Aumento delle spese di 14,3 miliardi di franchi
Il sistema di sicurezza sociale svizzero prevede, tra l’altro, prestazioni assicurative e prestazioni sociali legate al bisogno, per evitare che non si sia più in grado di provvedere al proprio sostentamento a causa di rischi come la disoccupazione o la malattia. Queste prestazioni hanno effetti sia preventivi che di lotta contro la povertà. Le spese per le prestazioni sociali, pari a ben 200 miliardi di franchi, rappresentano circa un terzo del PIL. Con la pandemia hanno segnato un forte aumento temporaneo soprattutto le spese nel settore della disoccupazione. Gli effetti negativi della pandemia hanno potuto essere contenuti grazie a provvedimenti quali l’indennità per lavoro ridotto, l’indennità per perdita di guadagno destinata ai lavoratori indipendenti o indennità giornaliere supplementari per persone disoccupate. È stato così possibile evitare, ad esempio, un aumento più marcato della disoccupazione.
I trasferimenti riducono significativamente la povertà
I trasferimenti sociali previsti dal sistema di sicurezza sociale svolgono un ruolo importante nella prevenzione della povertà anche al di fuori dei periodi di crisi. Senza i trasferimenti, quasi un terzo della popolazione svizzera verserebbe in condizioni di povertà reddituale. Grazie alle sole prestazioni di vecchiaia e superstiti, questo valore quasi si dimezza. Considerando poi tutti i trasferimenti sociali come gli assegni familiari, le rendite d’invalidità, le riduzioni dei premi dell’assicurazione malattie, l’aiuto sociale o le indennità giornaliere dell’assicurazione contro la disoccupazione, il tasso di povertà si attesta infine all’8,7%. Anche in questo caso, le persone particolarmente colpite sono quelle disoccupate, quelle che vivono in economie domestiche monoparentali, quelle di nazionalità straniera e quelle che non hanno una formazione postobbligatoria. L’attività professionale tuttavia non è sempre garanzia di un salario sufficiente per il sostentamento; il 4,2% della popolazione attiva occupata vive al di sotto della soglia di povertà.
Gli strascichi del covid
Il Quotidiano 18.09.2023, 19:42