Svizzera

L'UDC attacca i sindacati

"I veri vincitori della libera circolazione grazie alle misure di accompagnamento"

  • 30 gennaio 2018, 18:38
  • 23 novembre, 02:44
Jean-François Rime, Thomas Aeschi, Magdalena Martullo e Jean-Daniel Faucherre

Jean-François Rime, Thomas Aeschi, Magdalena Martullo e Jean-Daniel Faucherre

  • svp.ch

L'UDC ha lanciato martedì a Berna quello che per sua stessa ammissione è un attacco frontale alle misure accompagnatorie alla libera circolazione. Da quando questa ultima è in vigore, hanno sostenuto i rappresentanti democentristi, la quota di stranieri in Svizzera è cresciuta dal 20 al 25%, ma fra questi i disoccupati sono proporzionalmente il doppio che fra gli svizzeri e anche in settori dove i senza lavoro sono numerosi (come edilizia e ristorazione) gli arrivi proseguono. Nel contempo, l'intervento statale ha fatto sì che un occupato su due sia coperto da un contratto collettivo e uno su tre benefici di un salario minimo.

Questo, per il partito, ha demolito il libero mercato delle intese fra datori di lavoro e dipendenti, "tradizionale forza" della Svizzera. Nel contempo, questa la denuncia, ha aumentato il potere di associazioni di categoria e sindacati, che "si arricchiscono" con i "contributi di solidarietà".

La soluzione proposta? Rinegoziare o, se questo non è possibile, eliminare l'accordo con l'UE che permette ai lavoratori di muoversi liberamente da un paese dell'unione verso la Confederazione.

pon

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