Svizzera e UE potrebbero presto trovarsi nuovamente in rotta di collisione, questa volta sul tema delle armi: la Commissione europea vuole infatti rendere più severa la legislazione in materia, un effetto degli attentati di Parigi e nel suo mirino, oltre al commercio in rete che verrebbe vietato, ci sono in particolare i fucili d'assalto semiautomatici. Nella Confederazione sono utilizzati regolarmente anche per il tiro sportivo.
Le nuove regole, che Berna dovrebbe a sua volta adottare in quanto membro dello spazio di Schengen, impedirebbero anche ai cittadini elvetici di portarsi a casa il Fass una volta concluso il servizio militare. Tiratori, cacciatori e collezionisti dovrebbero inoltre provare che l'acquisto di un'arma risponde a un bisogno e non otterrebbero un permesso senza un esame medico.
"Si va troppo oltre", ha già reagito Dora Andres, che presiede la federazione di tiro sportivo (130'000 membri). Promette già battaglia, mentre l'amministrazione federale è meno preoccupata: "le discussioni sono ancora agli inizi", secondo il portavoce della fedpol. Resistenze emergono anche da Germania, Cechia, Austria e Finlandia.
pon/ATS
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