Svizzera

La COFEM contro la riduzione del canone

La Commissione federale dei media si schiera contro l’iniziativa “200 bastano” e contro la diminuzione proposta dal Governo: indebolirebbero il servizio pubblico

  • 6 febbraio 2024, 10:59
  • 6 febbraio 2024, 10:59
Anche la COFEM si dice contraria a un abbassamento del canone radiotelevisivo

Anche la COFEM si dice contraria a un abbassamento del canone radiotelevisivo

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

La Commissione federale dei media (COFEM) ritiene che le due proposte di riduzione del canone radiotelevisivo siano “inadeguate”. Il gruppo di esperti indipendenti nominato dal Consiglio federale è favorevole a un servizio pubblico multimediale che rinunci al finanziamento attraverso la pubblicità.

Sia l’iniziativa dell’UDC “200 franchi bastano”, sia la controproposta del Consiglio federale di ridurre il canone da 335 a 300 franchi per economia domestica indebolirebbero il servizio pubblico radiotelevisivo “a costo di tagli talvolta drastici ai programmi”, ha dichiarato la COFEM martedì. L’informazione nelle aree periferiche sarebbe inoltre particolarmente a rischio.

Questo avverrebbe proprio in un momento “in cui i media si trovano ad affrontare grandi sfide” e in cui il giornalismo “è di importanza cruciale per il corretto funzionamento di una democrazia liberale basata sullo Stato di diritto”, ha aggiunto la COFEM.

Tra le idee proposte per il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo c’è quella di concentrarsi sui contenuti multimediali. In questo senso, “allontanarsi dalle radici storiche” è “inevitabile” se si vogliono soddisfare le nuove esigenze del pubblico in materia di giornalismo, scrive la COFEM.

I servizi non devono essere concentrati solo su radio e televisione e devono rimanere accessibili a tutti in una varietà di formati. Gli esperti di media ritengono inoltre che il servizio pubblico radiotelevisivo debba assumere nuovi compiti, fungendo da forum per il dibattito pubblico.

In termini di finanziamento, la COFEM chiede un cambiamento di sistema. I media del servizio pubblico dovrebbero rinunciare agli introiti pubblicitari a favore di un finanziamento pubblico “stabile, affidabile e sufficiente”.

La COFEM suggerisce inoltre che, se gli introiti pubblicitari non fossero vietati, questi ultimi dovrebbero essere collettivizzati a favore di un sostegno generale ai media.

01:12

Il Consiglio di Stato ticinese contro la riduzione del canone

Telegiornale 01.02.2024, 12:30

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