Ticino e Grigioni

Il Consiglio di Stato difende il canone

Il Governo ticinese si oppone a qualsiasi riduzione: con la proposta di Rösti verrebbero tagliati “150-200 posti di lavoro”

  • 1 febbraio, 10:53
  • 1 febbraio, 20:54

Doppio No del Governo ticinese all'abbassamento del canone

Il Quotidiano 01.02.2024, 19:00

  • Keystone
Di: LP

La posizione del Consiglio di Stato è cristallina: no a qualsiasi riduzione del canone radiotelevisivo. Sia a quella paventata dall’iniziativa 200 franchi bastano, sia quella proposta, tramite ordinanza, dal consigliere federale Albert Rösti con obiettivo 300 franchi annui.

“Si stima che la RSI - scrive il Governo nella sua risposta alla consultazione federale, riferendosi alla proposta di Rösti - sarebbe chiamata a tagliare per 40-50 milioni di franchi annui, equivalenti a circa 150-200 posti di lavoro, con una riduzione del personale che avverrebbe solo in minima parte attraverso la fluttuazione naturale”.

Inoltre, per il Consiglio di Stato, “ciò comporterebbe gravi conseguenze dirette e indirette per il canton Ticino e tutta la Svizzera di lingua e cultura italiana”. Nello specifico, l’esecutivo difende l’impatto economico della RSI che “genera nella regione un valore aggiunto di circa 190 milioni di franchi”.

Notiziario 10.00 del 05.11.23: Svelato il piano del Consiglio federale sull’iniziativa “200 franchi bastano!”

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