Fuori dal cantone dei Grigioni, il romancio è una lingua che non si sente e non si parla spesso. A questo riguardo, è stato lanciato un progetto sostenuto dalla Confederazione che vuole raggiungere la cosiddetta "diaspora romancia" su tutto il territorio elvetico e assicurare corsi di lingua e cultura.
"Il nostro obbiettivo è creare delle offerte che permettano di usare e approfondire la conoscenza del romancio anche fuori dalla famiglia" spiega ai microfoni della RSI Martina Bühler, promotrice del progetto a Lucerna, aggiungendo che "solo con una rete di contatti si possono sviluppare le competenze linguistiche complete".
Una di queste offerte è a Lucerna, dove domenica si è svolto un primo incontro tra famiglie di lingua romancia. Tra gli iscritti alla diaspora lucernese ben trenta bambini, un numero che supera quello di tante scuole elementari nelle valli grigionesi. "Spero che con questa offerta mia figlia possa trovare degli amici romanci e così coltivare la lingua" racconta la mamma Claudia Bühler.
Anche a Zurigo qualche anno fa è nato un progetto corrispondente con l'inaugurazione di un asilo nido romancio. "Certo, il cuore della nostra attività rimane nel territorio della lingua romancia" contestualizza Diego Deplazes, segretario generale Lia Rumantscha. La necessità di "reagire ai mutamenti demografici" ha tuttavia spinto l'organizzazione ha cercare nuove forme per "raggiungere i parlanti, affinché il romancio rimanga presente anche nella vita di chi è partito", dichiara Deplazes.
Nel lungo termine, l'obiettivo è quello di "entrare nelle scuole e avere i nostri corsi di lingua e cultura come hanno già fatto altre comunità linguistiche in Svizzera" conclude il segretario generale. Intanto nel breve periodo si aspetta la partenza dei prossimi appuntamenti, fra poche settimane a Basilea, Winterthur, San Gallo e Berna.