Omaggi, viaggi, mandati: cosa si può accettare e cosa no? Ricevere una bottiglia di vino o un invito a pranzo non espone ad accuse di corruzione, ma le insidie sono dietro l'angolo. Una nuova guida redatta dagli uffici presidenziali delle due Camere viene in soccorso ai parlamentari svizzeri, chiamati a destreggiarsi fra il lecito e quanto, invece, sconfina nell'accettazione di vantaggi.
"Da voi ci si attende un comportamento irreprensibile", si legge nel vademecum, che prova a rispondere alle domande più frequenti e dà dei consigli, come quello di non accettare favori che comportino controprestazioni o di farsi pagare una trasferta da un gruppo di interesse. Il discorso cambia se è il deputato stesso a farsi carico delle spese. Il documento si occupa anche della questione del trattamento delle informazioni confidenziali.
Impossibile, però, affrontare nella loro varietà tutti i casi che possono presentarsi durante l'attività di chi siede sotto la cupola. La responsabilità individuale resta quindi un criterio centrale. Per garantire la trasparenza, consiglieri nazionali e agli Stati vengono inoltre esortati a registrare ogni loro legame di interesse.