Svizzera

"La condanna è corretta"

Pena inflitta al giovane che voleva dar man forte allo Stato islamico confermata da Losanna

  • 15 marzo 2017, 18:11
  • 23 novembre, 06:26
La moschea dove il ragazzo si sarebbe radicalizzato

La moschea dove il ragazzo si sarebbe radicalizzato

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La Corte suprema ha confermato la pena di 18 mesi di reclusione con la condizionale inflitta in luglio dal Tribunale penale federale al 27enne di Winterthur, arrestato nel 2015 all'aeroporto di Kloten mentre s'apprestava a partire per Istanbul con l'apparente intenzione di unirsi ai combattenti dello Stato islamico in Siria.

Per i giudici di Losanna, l'istanza con sede a Bellinzona ha giustamente ritenuto che l'annunciata a partenza per il Medio Oriente abbia avuto notevoli ricadute propagandistiche.

Che poi tale comportamento sia da considerare un effettivo sostegno al terrorismo o sia contemplato da altre clausole della legge, è irrilevante. E' pure corretta l'interpretazione secondo cui l'organizzazione criminale viene aiutata anche quando la singola persona si lascia da lei influenzare al punto tale da diffonderne le idee o da agire attivamente in suo favore. A ragione, poi, s'è ritenuto che l'ambiente frequentato dal giovane d'origine libanese fosse al corrente dei suoi piani: qualche giorno prima d'imbarcarsi, infatti, l'accusato s'era congedato in maniera ostentata dal suo giro davanti alla controversa moschea cittadina.

ATS/dg

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