Rimane dietro le sbarre il presunto jihadista di Winterthur arrestato nel febbraio del 2016. Il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha infatti nuovamente confermato il prolungamento della sua detenzione provvisoria.
Qualificato come un esponente di rilievo degli ambienti islamisti di Winterthur, l'uomo ammette di essersi recato nel 2013 in Siria e di aver soggiornato in un campo situato in prossimità delle zone di conflitto. Nega, tuttavia, di aver preso parte a combattimenti e sostiene di aver svolto mansioni di guardia.
Secondo la sentenza resa nota dal TPF oggi, venerdì, i sospetti nei suoi confronti si rafforzano. Alcune testimonianze, e i processi verbali su contatti da lui avuti sui social network, confermerebbero il suo sostegno al jihadismo armato.
Red.MM/ARi