La lotta contro il jihadismo in Svizzera deve passare anche attraverso un lavoro di prevenzione locale e interdisciplinare. Va in questo senso il rapporto in materia presentato oggi, lunedì, dalla Rete nazionale di sicurezza, che riunisce la Confederazione e i cantoni.
La relazione di questa piattaforma consultiva non si focalizza sulla sicurezza, ma su ambiti che rientrano nelle competenze cantonali, come l'educazione, la socialità, l'integrazione e l'esecuzione delle pene.
Secondo lo studio, una prevenzione efficace del fenomeno sarebbe consentita da una strategia, promossa dalle autorità politiche, per far cooperare i vari attori istituzionali a livello regionale e locale.
Organi specializzati dovrebbero inoltre essere incaricati di fornire alla popolazione e alle istituzioni informazioni sulla radicalizzazione islamica. Inoltre, allievi, docenti e genitori dovrebbero essere meglio informati sul ruolo di Internet e dei social network, che esercitano un ruolo di rilievo nella diffusione del fenomeno.
ARi
Per saperne di più: Il rapporto completo della Rete nazionale di sicurezza